AMBITI / Equilibrio acido base

Si definisce equilibrio acido-base l’insieme delle azioni messe in atto da parte del nostro organismo per mantenere l’omeostasi (equilibrio) del sangue e dei tessuti in merito al grado di acidità o, viceversa, di alcalinità.

Lo stato di acidosi (in assoluto il più frequente e preoccupante) è dato dall’eccesso di acidi nel corpo; questi acidi possono essere di diversa tipologia, vediamoli insieme in breve:

• gli acidi fissi o “pesanti” derivanti dall’alimentazione a base di proteine animali e derivanti anche dall’allenamento (creatinina, acido urico, fosfoproteine, acido fosforico, acido solforico);

• gli acidi deboli o “leggeri” derivanti dal consumo di carboidrati e/o proteine vegetali e, ancora, dall’allenamento (lattico, butirrico, acetico).

• L’alimentazione la fa da padrona sia in senso migliorativo che peggiorativo di queste condizioni (acido/alcalino) ma anche lo stress psicofisico e l’attività fisica fanno la loro parte: durante il lavoro muscolare  infatti queste scorie acide prodotte in loco devono essere immediatamente allontanate (dal flusso sanguigno) per poi essere tamponate (organismo in equilibrio) o depositate (organismo perennemente in acidosi sistemica). L’allontanamento di dette scorie è obbligatorio perchè il lavoro muscolare possa proseguire; la contrattilità infatti è causata dal lavoro di enzimi i quali possono lavorare entro range di pH molto ristretti; diversamente si bloccano bloccando a loro volta la contrattilità muscolare. A tutti sarà successo di percepire bruciore e impossibilità a proseguire il gesto se non dopo adeguato recupero (che permette al sangue di spostare gli ioni acidi prodotti in loco).


Quindi possiamo dedurre che un organismo correttamente in equilibrio potrà allenarsi per un tempo maggiore, correre più veloce, fare una ripetizione in più, una serie in più.
Diversi studi hanno ammesso anche che un ambiente acido (inteso come organismo) favorisce un maggior catabolismo muscolare a carico degli aminoacidi ramificati (i maggiori componenti del tessuto muscolare striato) e un contemporaneo rallentamento nella neosintesi di filamenti muscolari che sono anche di dimensioni ridotte.

Il corpo umano in caso di eccesso di acidi porrà in atto determinate azioni:

  • tamponamento di acidi tramite citrati urinari (derivati da alimentazione o da integrazione);

  • accumulo di acidi in parti del corpo non vitali;

  • depauperamento osseo di tamponi a discapito della massa ossea.

La condizione di alcalosi invece è molto rara e anche molto difficile da osservare (se non causata di proposito o in modo incauto tramite integrazione eccessiva di sali fortemente basici) ma egualmente potenzialmente letale.
Spostamenti del pH urinario dal valore di 7,35 (fisiologia) comportano alterazioni nel funzionamento del corpo sempre più gravi quanto più ampio è lo spostamento dal valore indicato; questo proseguirà fino al blocco di vitali enzimi e, quindi, di vitali reazioni enzimatiche con conseguente morte del soggetto.
Una correzione alimentare in senso alcalino (incremento di assunzione di alimenti vegetali freschi e riduzione di alimenti di derivazione animale, latticini, fumo, alcolici, bevande gassate) e un’eventuale integrazione di citrati sono strategie più che sufficienti per ripristinare le condizioni ottimali anche in casi cronici di acidosi sistemica.